martedì 23 ottobre 2012

Riflessioni al chiar di luna


Esattamente un anno fa stavo preparando il materiale per sostenere il colloquio che tengono i finalisti del Lucca Comics and Games Project Contest; quest’anno invece sono a disfare ancora le borse e le scatole con i libri ed i fumetti da sistemare a casa.
Nel frattempo la scelta dei miei fumetti da leggere si è fatta sempre meno commerciale, nonostante l’allegra parentesi Bakuman, ho imparato a conoscere Toppi, approfondire Milton Caniff, ed incontrate Alex Toth.
Lo scorso anno lavoravo in pizzeria, consegnando le pizze tutte le sere, con la pioggia e con il freddo, con l’ansia e l’inadeguatezza di un adulto che fa un lavoro da ragazzino, e con la voglia di venirne fuori il prima possibile; quest’anno lavoro presso una splendida gelateria, con serenità e gioia, e con una latente voglia di conoscere i segreti di questa gustosa alchimia.

La tavola postata la scorsa volta paradossalmente ed inconsapevolmente profetica, racconta meglio la mia condizione: io che porto in braccio a fatica il mio personaggio di punta, maledettamente desideroso di farsi notare. Zero è il simbolo di quel desiderio di rivalsa, di quella rabbia esistenziale/adolescenziale raggrumata in una forma.

L’altro ieri MTV passava “Voglia di vincere” (“Teen Wolf”) Film degli anni 80’ con Michael J Fox. Ed oggi googolando sul film ho ricordato il cartone e come questo, assieme al film mi coinvolsero molto da ragazzino.


Notate la somiglianza con Zero?
Ora che il lupo è addomesticato mi auguro che riesca ad avere il coraggio del protagonista, affrontando la vita a viso aperto, senza il bisogno di aggrapparsi ad un sogno, ringhiante.

martedì 9 ottobre 2012

Sospeso, come Batman nel vuoto...



...e se Bruce Wayne soffrisse di vertigini?

Nuovo post dal titolo originale perché tra gli argomenti c’è sia Batman che la vertigine esistenziale, che almeno una volta al mese mi coglie e mi atterra.
Per prima cosa... Wow solo una settimana dall’ultimo post; che stia diventando regolare? Ops! Stiamo parlando del mio diario virtuale o della mia diuresi reale? Vabè!

Vi piace questo disegno?
A me molto, e visto in B/N lo si apprezza meglio che a colori.
Ho acquistato la 3° ristampa di Batman n°1 della Lion (terza ristampa? Ma che tirature fanno?) e devo ammettere che il Batman di Greg Capullo è bello. Perciò devo dare ragione al giovane Teo Eustass Paolicelli, che un giorno, mentre ritirava la sua dose mensile di comics dalla casella abbonamenti di Officine, affermava che la qualità del fumetto era ottima. A differenza di ciò che affermai in quell’occasione in effetti devo constatare che avevo torto, o meglio avevo giudicato troppo presto. Allora mi espressi solo sui disegni, ma anche la storia è allettante, anzi appetitosa, dato che appena finisce c’hai subito voglia di un'altra storia, così come le polpette di pane, dopo una subito un'altra e subito un'altra e subito un'altra... La cosa più interessante è rivedere Capullo su una serie regolare.
Tra i vari disegnatori anni 2000, Capullo prese le redini di Spawn e galoppò a spròn battuto regalandoci momenti della vita della spora infernale davvero belli (già, all’epoca leggevo Spawn), soppiantando anche le tavole fatte dal suo inventore Mc Farlane. Allora ci impazzivo, ma poi imparando ad apprezzare i bei disegnatori di una volta ho iniziato a superare l’ammirazione gratuita per certa gente, e cioè i disegnatori americani degli anni 2000, come Capullo, Alex Garner, Joe Madureira, e gente così. In pratica tutti i pupilli della nuova Image Comics.
Invece sono qui per dire che devo ricredermi su Capullo. Perché rispetto agli altri è stato sempre preciso e regolare (si ritorna a parlare di digestione?), e capace di mantenere un ottimo standard, che dopo anni di assenza, credo per problemi di salute (così mi sembrò di leggere) è più capace di prima. Perciò gli si perdonano volentieri degli scorci azzardati o le anatomie a volte un po’ tozze; tipo questo tizio qui sotto (disegno estratto da Batman 1 tavola 5).

Ed ora alle paranoie...
Dopo aver spedito non riesco a disegnare un cacchio di nulla. C’ho degli arretrati, ma mi sento bloccato, come sospeso. Probabilmente è colpa del mio inconscio bastardo, che sta lavorando alle mie spalle perché aspetta l’esito del concorso e spera che dalla finale si vada in volata alla vittoria. Illuso. Questo senso di vuoto, simile al momento in cui la spinta dello slancio si è appena esaurita e la forza di gravità viene a chiedere conto di ciò che hai fatto, è bastardo e latente. Stavolta non si manifesta come un momento di panico folgorante ed istantanee, ma come un’inedia sottile.
A dar man forte a questa cosa credo ci sia stato anche il B-Geek. La coincidenza, pensavo, tra la fine dello sforzo fisico per la consegna, e la partecipazione a quell’evento ed ai suoi seminari/incontri è stata detonante. Soprattutto sabato, che ero stanco e costretto a sorbirmi frotte di nerd, speranzoso che la Battaglia delle Strisce avesse del seguito. E’stato davvero pesante. Dopo un mese ne risento ancora.
Già perché io sono così, vivo le cose e poi le metabolizzo mesi dopo. C’è una scollatura tra il mio Io del presente, che si trova nel presente degli eventi, ed il mio “Io costante” cioè quello che è attivo 24H nella mia testa (come l’omino del cervello) e rompe.
Probabilmente se adesso sta già accadendo qualcosa che mi porterà a superare questo malessere del momento, tra un mese me ne accorgerò.

Nel frattempo vi offro un esempio un pò lisergico degli effetti collaterali della mia attuale crisi.
Approfitto per salutare Leo e Valeria i titolari della gelateria "I Vizi degli Angeli", luogo dove lavoro da circa un mese, e che dovete venire a scoprire, se siete tra i pochi che non lo conoscono, a Matera in Via Ridola/Piazza Pascoli.
I gelati sono ottimi, e se vado avanti così, tra un mese avrò preso 10 kili.

Un abbraccio
Da.B.

martedì 2 ottobre 2012


Spedito!

Ho spedito la roba tempo fa, più precisamente sabato 22 settembre (ritardando la partenza della carovana Officine, verso il B-Geek). Come sempre sono mister “last minute”, che se non arrivo a l'ultimo momento...
Eppure avevo iniziato con largo anticipo ad occuparmi di Zero, ma i contrattempi e le deviazioni (Moebius insegna) sono molteplici. La risposta dell’organizzazione, fin ora, è stata positiva: hanno ricevuto il materiale. Ora spero si evolva in ottima: “lei è tra i finalisti”. Senza contare troppo sul “GRANDIOSA!”: “vincitore del concorso”, perché non voglio riempirmi di aspettative inutili. Anzi non sono sicuro di finire in finale perché le energie spese per scrivere una storia decente, sono state sottratte ai disegni, perciò sarà già tanto se rivedendomi non mi cestinano. Però lascio ancora un po’ d’aria alla speranza, prima di strangolarla con le mie mani!
Parentesi B-Geek.
La manifestazione è stata simpatica; termine inteso quando non si vuole offendere un cesso di ragazza! Nel senso che dal punto di vista fumettistico non ha funzionato. Tranne i laboratori gestiti dal mitico Andrea Yu Dentuto, non si sono create molte occasioni per parlare, fare e vivere il fumetto. C’erano i giochi, c’erano i tornei, c’erano i cost-player (sempre più un universo a parte) e c’erano le attività collaterali (il Soft Air?), ma tranne l’incontro con O. Catacchio, S. Vilella, A. Fortunato e W. Trono, si è difficilmente prestata attenzione al fumetto. Purtroppo è così, si legge sempre meno e si gioca sempre più, ai video games; gli incontri a tema videogiochi erano spesso gremiti, quelli sul fumetto solo pieni. Mi rendo anche conto che è difficile trovare un altro modo per coinvolgere la nona arte, oltre agli incontri con gli autori, le presentazioni e i seminari di disegno, ma credo che bisogna inventarsi un modo nuovo per portare l’entusiasmo che il singolo prova nel leggere le sue storie preferite, in un contesto più esteso.
Chissà chi ci riuscirà.
C’avrei delle idee, ma sono così indaffarato :P

Bozza scheda personaggi.
Ciao a tutti ed a presto
Da.B.

P.S. Fate finta che quest'immagine non esiste e che in anteprima non ho caricato un bozzetto dei disegni inviati, rischiando l'esclusione.
Tanto quest'anno non vinco di nuovo.

venerdì 20 luglio 2012

Riparto da Zero


Riparto da Zero

Quando tutto sembra prendere una piega inaugurata, sbuca il suo sorriso.
Circa 11 anni or sono, era estate se non ricordo male, stavo cercando un pretesto, o meglio un personaggio/cavia con cui iniziare a sperimentare seriamente il linguaggio del fumetto. L’aspetto non era questo; la luna non aveva ancora affascinato il mio inconscio, ma una cosa era chiara: Zero, il suo nome. Per ripartire da Zero.
Molto tempo è trascorso e molti angoli di quaderni appunti (durante l’università, perché undici anni fa iniziavo l’accademia a Firenze), fogli A4 (alla faccia del mio spirito ecologista, credo d’aver buttato giù un boschetto; sorry), scampoli di carta e storielle improvvisate, Zero è cresciuto con me e con la mia conoscenza e consapevolezza dello medium, e delle mie capacità grafiche.
Dopo averlo presentato ad un noto concorso lo scorso anno, forse (e la paura di illudermi mi fa dire altre mille altre volte: forse), sono, anzi siamo giunti a costruire una storia ben fatta e coerente.
Siamo, poiché Zero, per quanto poco più di uno scarabocchio, è un personaggio vivo. Con un carattere, un’espresività tutta sua; se non vuole collaborare quando tento di disegnarlo non viene fuori così com’è. Non è certo un caso strano. Ivo Milazzo, ha spesso confessato che per Ken Parker è partito ispirandosi al viso di Robert Redford, ma poi è diventato sempre più un viso a se, e non una re interpretazione di un viso già esistente. Chiunque voglia poi tentare di ridisegnare quel viso, o è molto in confidenza col personaggio, oppure qualsiasi tentativo di riprodurlo fallisce. Bhé, con Zero è così. Se non è d’accordo a comparire in una vignetta, non c’è tecnica che regga, non viene fuori lui.
Per questa ragione, quando ho finito di scrivere la trama, dove tutti gli elementi pensati, abbozzati e progettati fin ora si sono fusi insieme, ho immaginato questo suo sorriso.
Probabilmente questo discorso rasenta la schizofrenia... Pazienza. Sono felice di andare d’accordo con questa scheggia di me, allora (...difficilmente uno schizofrenico riesce ad andare d’accordo con le schegge di sé, che “stacca” e proietta altrove...).
Incrociate le dita per il prossimo Project Contest.
A presto
Da.B.

martedì 3 gennaio 2012

Un nuovo anno... per Me.

Ciao lettori,
                      oggi 03 gennaio 2012
è il giorno del mio compleanno, giorno nel quale si celebra il mio 30° anno di vita, e nel quale mi avvio al 31°anno.

Detto questo voglio precisare che non scrivo per autocelebrazione, e né voglio lanciarmi nei bilanci, cosa che molto spesso ha caratterizzato le pagine del mio diario. E poi questa striscia di Charles M. Schulz è più che esauriente in materia di bilanci.

Scrivo per non lasciar sfuggire questo giorno, così come sono sfuggiti questi giorni di feste appena trascorsi. Diviso tra il lavoro ed il riposo dal lavoro, sono volate due settimane nelle quali mi sono più volte riproposto di appuntare qualcosa sul blog, ma nelle quali non ho avuto modo di impiegarmi in un bel disegno, un bel pensiero eccetera.

Credo che il blog sia un impegno, e l'obiettivo iniziale che mi ero riproposto era questo: impegnarmi nel postare e promuovere il mio lavoro, i miei pensieri, le mie idee. Un proposito molto facile da tradire quando arriva la realtà a dettare i tuoi ritmi. Non voglio però disperarmi per questo, il fatto stesso che non ho iniziato con le scuse ai lettori ne è già un segno. C'ho da fare, ecco tutto.

<< ... PER FAR FELICI GLI ALTRI... >> e non solo aggiungerei, indipendentemente da cosa fanno gli altri per noi... :D

Dato che credo sempre più che disegnare fumetti sia un compromesso tra il proprio "bisogno" e quello degli altri, i lettori, il mio percorso si rende sempre più interessante. Ci sono degli sviluppi professionali, di cui vi parlerò approfonditamente più avanti, che mi portano a riflettere molto su questo, e cioè disegnare per la propria soddisfazione e di conseguenza per quella dei lettori. Sembra una banalità, ma per me non lo è.

Sto realizzando da poco che per far si che i miei disegni risultino "accattivanti" bisogna non solo impegnarsi nella ricerca dell'anatomia giusta, della prospettiva perfetta, nella composizione più organica o nell'espressività più azzeccata, ma bisogna fare questa cosa con gioia e soddisfazione e non con ansia e frustrazione. Lavorare con soddisfazione è la chiave del successo. Certo detto ad un operaio in catena di montaggio, in questi tempi, o ad un impiegato di call center è una bestemmia, eppure... Non so ben capire in che trappola si è messa la nostra "civiltà" però bisogna sostenere quest'idea: lavorare per la propria realizzazione e soddisfazione.

Mi chiedo solo una cosa: Come mai l'ho iniziato a capire solo ora?
Forse anch'io come il povero Charlie Brown sono mal educato alla felicità ?

Un abbraccio
Da.B.

mercoledì 30 novembre 2011

Il mio peggior nemico



Salve a tutti i lettori rimasti. Già, rimasti. Perché con la frequenza che ho nel postare sul blog, non mi stupisce l'idea che alcuni di voi si siano defilati alla ricerca di blogger più costanti di me. Pazienza, l'accetto di buon grado poiché so che la mia scarsa costanza non è dettata dalla pigrizia o dalla mancanza d’inventiva. Sono spesso molto stanco o a corto di tempo per dedicarmi al blog, e siccome ci tengo a presentare storie, idee, pensieri, riflessioni che parlino di me, ma che possano interessare anche chiunque altro non sia me, l’impegno dietro ogni post non è poco (anche se spesso salto le consonanti mute, o sbaglio gli accenti).
L’Associazione è comunque un bell’impegno, soprattutto quando desideri che vada tutto per il meglio e vorresti migliorare ogni aspetto che la compone, dalla pulizia degli ambienti all’organizzazione degli eventi. Ed il problema è che l’associazione coincide con il mio covo di produzioni fumettistiche. Mondo del quale inizio a disegnare geografie precise e consapevoli; esercizio dove l’impegno non è affatto poco. E non è raro che i due impegni si sovrappongano e mi mandino particolarmente in tilt.
Più che l’impegno, o l’entusiasmo, o la voglia, a mancare è il tempo e le energie. Soprattutto quando per affrontare le spese minime, si è costretti ad un impiego part-time (consegnare le pizze), portato avanti con altrettanto impegno ed entusiasmo, e che alle volte riesce a sottrarre molte energie ed ore di sonno prezioso.
Un calvario? Affatto, è il sale della vita, considerando le diverse fortune intrinseche che questi impegni riflettono. Ed allora qual è il punto?
E veniamo all’argomento di oggi: Il mio peggior nemico
Non dimentichiamo, miei cari, che se d’abitudine disegno è perché voglio fare della mia passione/propensione un mezzo di sostentamento. Cosa molto semplice infondo, basta impegnarsi. Come la mettiamo, però, se scopri che ogni volta che ti si pone un impegno, o meglio ti si propone un occasione, le tue aspettative, assieme ai tuoi sogni, congiunte alle tue esigenze, si coalizzano in un feroce nemico?
Disegni, disegni e disegni, ma l’ansia e la paura di fallire ti si stagliano davanti come il peggior avversario che ti possa capitare.
E si spiega anche il disegno di oggi. Le metafore sportive, o in genere che riguardano le discipline di lotta, di sfida diretta, com’è la boxe, insegnano da subito che il nostro peggior avversario siamo noi stessi. Ho scelto la boxe come metafora, perché è un’arte marziale che mi affascina e che non ho il coraggio di fare, perché molto fisica; mentre non ho paura di praticare il Budo Taijutsu che è molto meno sportivo (ma questa è un'altra storia). Assodato che il corpo e la mente sono due elementi correlati, in questo piano esistenziale, imparare a gestire il proprio corpo è un ottimo mezzo per gestire la propria emotività. Eppure ogni volta che la sfida è più dura la mia mente vacilla, e segna il count down già prima che suoni il GONG! dell’inizio della competizione.
Ogni volta una sfida, ogni volta sul mio quadrato personale, circondato matite e penne, che sembrano stare lì ad incitarti, e da fogli bianchi che spesso assumono la stessa faccia di quell'odioso avversario.
SDENG!
                      ...un'altra sfida.

a presto
Da.B.

lunedì 7 novembre 2011

Nel frattempo consegno le pizze.

Ciao a tutti,
                    come state?
Io mi sento un po' un sopravvissuto, ma un sopravvissuto di lusso, considerando chi in questi giorni è sopravvissuto alle alluvioni ed alle catastrofi causate dalle piogge. Ho vissuto nella zona di Massa Carrara per circa quattro anni della mia vita e luoghi come "le Cinque Terre" "Aulla" "Pontremoli" "la Lunigiana" li ho visitati, oppure li ho vissuti attraverso i discorsi di amici e conoscenti. Poi i miei coinquilini erano spezzini (di La Spezia) e anche attraverso i loro rimandi mi sembrava tutto così familiare, perciò quando le notizie parlavano di sconvolgimenti dovuti all'acqua mi sono sentito vicino a quelle persone ed a quei luoghi. Quindi è senza retorica che esprimo un sincero cordoglio per le vittime e le loro famiglie, e mi spendo in un augurio di pronta ripresa e ricostruzione.


Dopo il cappelletto doveroso, passiamo alla mia vita.
La settimana scorsa sono stato a Lucca, per la fiera del fumetto, e non ci sono andato lì per caso, ma per una ragione precisa: ero tra i finalisti del Lucca Comics Project Contest.
Per chi non lo sapesse, il Project Contest è un concorso organizzato dalla direzione dell'omonima fiera, in collaborazione con un editore, quest'anno Edizioni BD, dove i partecipanti propongono un progetto editoriale, un'idea da pubblicare. Un concorso serio che offre la possibilità di una pubblicazione importante con tanto di contratto. Una grande occasione che ho rincorso con le unghie e con i denti, arrivando, come mio solito, a spedire il materiale sul filo del tempo massimo, costringendomi a corse pazze contro il tempo. Inutile dirvi che ero desideroso di vincere e vedermi finalmente riconosciuta la professionalità, sia come disegnatore, che come autore, ma evidentemente è ancora un po presto. Non ho vinto il concorso, ma ho avuto la soddisfazione di testare la mia idea e trovare tutto sommato un buon riscontro; la pecca è stata quella di proporre una serie, mentre loro cercavano una progetto valido per una pubblicazione unica. Un'ingenuità, forse.

Il progetto proposto s'intitola ZERO Life (di cui vedete un estratto accanto). E se sono stato un pò ingenuo a non pensare al volume unico è stato per colpa del tizio peloso e bianco seduto alla poltrona rossa, Zero, un personaggio nato nel novembre 2001, e che da dieci anni appartiene al mio immaginario personale e che per questa ragione ha stentato un pò prima di prendere una forma compiuta. C'è voluto del tempo, ma ora la sua storia è in piedi, un po grazie allo stimolo datomi dal concorso, un po' grazie al tempo trascorso che ha permesso di sviluppare certe caratteristiche della storia prima impensate, un po per tanti altri motivi. Quello che c'è di sicuro è che la sua storia, o meglio la sua vita vale la pena raccontarla ed appena ne avrò occasione potrete leggerla. Magari in volumetti brossurati o cartonati, stile edizioni di lusso, ma al di là delle menate e dei desideri, Zero dopo questa sua prima uscita ufficiale, sarà sempre la mia bandiera.

Nonostante la riuscita non positiva del concorso, questa spedizione verso Lucca non è stata un'occasione sprecata, anzi:
  • Essere stato scelto tra i finalisti mi ha giovato soprattutto al portafogli, poiché ho avuto l'ingresso gratis alla fiera, e considerando il costo del biglietto giornaliero (14 euro) non è poca cosa; il bello è che giravo con un badge con su scritto "ospite".
  • Ha giovato alla mia determinazione ed autostima, perché ho avuto ottimi pareri e buoni consigli anche da ragazzi che hanno frequentato scuole di fumetto e che fanno fatica a raggiungere un livello come il mio (senza falsa modestia).
  • Ho avuto modo di parlare con dei professionisti: Giuseppe Di Bernardo,  Paolo Bacilieri, Laura Scarpa e qualche editor, e sono stati tutti molto costruttivi, contrariamente alle mie paranoie. Già perché la cosa che temevo di più era di ricevere critiche feroci del tipo: << Ma sei sicuro di voler fare il fumettista? >>.
  • Ho preso dei contatti, sperando che questi si rivelino buoni e fruttuosi.
  • I miei amici! Per fortuna sono riuscito a vedere i miei amici lucchesi, senza dover concentrare tutto in una sera o in una mezz'ora prima di partire. Dato che la permanenza è stata sostanziosa ho dato tempo a tutti e sono tornato col cuore pieno dei loro sorrisi ed abbracci, anziché dei rimpianti dovuti alla morsa del tiranno Kronos.
Nel frattempo la mia attività va avanti (... e di questo saprete altro molto preso) ed ho intenzione di dedicarmi a pieno ad un progetto fumettistico propostomi tempo fa, e che ho trascinato a lungo a causa delle mie insicurezze. E poi farò delle prove per qualche testata Made in Italy, che ultimamente vedo spuntare in edicola. Ma siccome non si vive di solo disegno, purtroppo, è quasi un mese che faccio un lavoro part-time: responsabile del servizio a domicilio di un'azienda alimentare. Ovvero: consegno le pizze!
Tutte le sere dalle 19:30 circa, gironzolo per Matera, consegnando pizze a destra e a manca, cercando in tutti i modi di arrivare prima che la pizza raffreddi, lottando con uno scooter infame, che da spesso problemi, l'avanzata dell'inverno, ed il traffico idiota che questa città esprime.
La pizzeria è quella di cui leggete qui accanto e questa "marchetta" la faccio volentieri, dato che i titolari sono amici e meritano di essere pubblicizzati, dato che la pizza è buona ed i prezzi sono ottimi; e poi se loro guadagnano di più posso chiedere un aumento. Scherzi a parte, questa cosa dapprima mi metteva un po in imbarazzo, ma col senno di poi penso che lavoro migliore non potesse capitarmi, visto che non sottrae tempo al disegno, mi retribuisce il giusto, e mi permette di conoscere tanta gente. Un domani la mia faccia sarà associata alla pizza che hanno mangiato e penseranno: << ...è quello delle pizze... Se i suoi fumetti sono buoni come le pizze che consegna, allora li compro... >>. :D

Con questo è tutto, vi lascio un disegno e vi rimando al prossimo post.

Un abbraccio a tutti ed a presto.
Da.B.

P.S. Un mega ringraziamento ad Angela Pansini, per l'aiuto datomi nella stesura dei testi per il Contest. Ed un grazie anche a chi mi ha aiutato indirettamente ed ha creduto in me.
                                                                                                               ...un altro piccolo passo...