venerdì 26 febbraio 2016

Ogni volta, ri-parto da Zero

Rieccoci con una pillola; in verità un vago tentativo di mantenere viva l'attenzione sul blog e sul mio fare...
Punto primo: vi piace il nuovo DAB logo?
Presto lo spammero per tutto il web su tutte le mie piattaforme social per promuoverlo come il marchio ufficiale del sottoscritto. Di questo però ne parlerò approfonditamente in un prossimo post.
Nel frattempo mi ricucio a Zero...
...e questo è il Punto secondo: il ritorno prepotente del licantropo impiccione nei miei vagheggiamenti fumettistici. Si perché come sempre - e come del resto dal post precedente - ho ricominciato a disegnare fumetti autoreferenziali, ma una trama inizia a delinearsi. Strano ma vero, accade che i deliri prendono forma, si sublimano, per dirla alla feudiana maniera, sino a diventare vere e proprie storie. Dato che la spinta è assolutamente istintiva, spesso riuscire a delineare un racconto coerente in mezzo a tanti bozzetti e personaggi è difficile.
Nei corsi di fumetto, che ho tenuto e frequentato, si è sempre stabilito che è necessario scrivere una sceneggiatura, prima di lanciarsi nel disegno. Io - e lo scrivo senza vanto - faccio il contrario... Almeno quando si tratta di Zero, che non smetterò mai di dichiararlo è un vero e proprio Alter Ego, più che un personaggio totem. Perciò ogni volta è una battaglia tentare di mettere ordine al caos. Ed infatti spesso in passato mollavo la cosa a metà strada.
Stavolta invece un primo ciclo di dodici pagine l'ho disegnato. Mantenendo lo stile istintivo ed autoreferenziale, cosa che per il prossimo, che sto delineando vorrei ovviare. "Come?" ...ed aggiungerei: "Cosa? Dove? ...insomma, facci vedere/leggere qualcosa!" Direte, e presto sarete accontentati, per ora godetevi questo bozzetto di logo:
Alla prossima.
Da.B.

martedì 19 gennaio 2016

qualcosa bolle in pent... in penna

Con la scusa di mostrare il nuovo look del banner, vi regalo una tavola spuria di una storia con me e Zero, sapete chi è Zero? NO?!
Possibile? Sicuramente ne avrò parlato nel blog (fatevi un giro nei post precedenti) o sul profilo Facebook. Però in effetti non ho mai raccontato il rapporto tra me ed il mio head character e per farlo non mi dilungherò su questo post. Per ora accontentatevi di questo, perché qualcosa bolle in pentola, anzi nell'inchiostro della penna. ;-)
Vi saluto ed aspetto commenti.
A presto
Da.B.


domenica 10 gennaio 2016

Rotta per la baia di Tricarico

Salve a tutti,
                     questo post vuole documentare un lavoro svolto tra fine settembre e primi di ottobre e che ho tenuto celato al mondo dell'internet, poiché l'attività in questione si è inaugurata il 30 dicembre scorso, ed è a pieno regime dall'inizio di questo 2016. In particolare qui si vuole raccontare, con questo ricco reportage fotografico (anche se parliamo di foto fatte con lo smartphone) le fasi di lavorazione del murale realizzato sul pannello sopra il banco da lavoro del bar, a cui si associano alcuni decori murari ed il logo/disegno impiegato per l'insegna ed affini. Un lavoro impegnativo sotto diversi punti di vista che mi ha portato ad usare dalla matita al PC, dal photoshop al punteruolo, incrociando tecniche arcaiche come lo spolvero, alla grafica pubblicitaria - alla quale inizio ad affacciarmi solo di recente.

Dopo questa premessa, prima di lasciarvi alle immagini, è doveroso spendere due parole per farvi calare meglio nell'avventura del
BAR GELATERIA IL PIRATA, l'attività di Beppe Miseo - alias il Pirata, per l'appunto - che si trova nel centro di Tricarico (provincia di Matera).

Sin dalla prima telefonata compresi da subito che questo non sarebbe stato semplicemente un lavoro, ma un'esperienza. Di quelle esperienze che oltre a formarti dal punto di vista professionale ti arricchiscono dal punto di vista umano; ed infatti adesso ho un nuovo amico: Beppe il Pirata (anzi molti di più se contiamo tutta la sua ciurma, ovvero moglie, figlioli, parenti ed amici tutti). Lavorare in una realtà come Tricarico, paesino della provincia materana, è stato alle volte come sbarcare da alieno in un nuovo mondo inesplorato, ed altre, come tornare alle mie origini rispolverando i ricordi d'infanzia di nonni e zii, testimoni di quella civiltà originaria da cui proveniamo. Mi riferisco alla parte più autentica ed umana della vita nei Sassi, quella che rischiamo di perdere a furia di patinarci per far bella figura coi turisti... ma torniamo al pirata...
Pertanto quando conobbi Beppe ed il progetto che stava mettendo in piedi, capii che non avrei semplicemente decorato la parete di un Bar, ma avrei contribuito a creare un'atmosfera. Quasi alla stregua di un character design il Pirata aveva bisogno di dare forma alle immagini che vivevano nella sua mente, anzi nel suo cuore.
Così dopo una fase iniziale di studi e bozzettini, soprattutto per la figura del Pirata il personaggio del logo (date una sbirciata al profilo facebook e troverete qualcosa) l'idea chiave è giunta. Inizialmente destinata ad una parte secondaria del locale il murale, che possiamo battezzare: la baia di Tricarico, è venuto alla luce in modo assurdamente spontaneo. In pratica, come vedrete dalle foto, lo skyline di Tricarico (caratterizzato dalla sua forma a Locomotiva) associato ad una baia, stile isola tropicale, dove sono attraccate le navi del pirata.

Ed ora basta parole.





















Come concludere se non ovviamente invitandovi a prendere anche voi la rotta per la baia di Tricarico, dove troverete il Pirata, uno spirito nobile che saprà accogliervi con affetto e competenza nel suo bellissimo Bar. Lasciatevi conquistare dall'ambiente, dalla musica, dal gelato, dal caffè, dalle prelibatezze, fermatevi nella sala the oppure al banco, ed una volta lì datevi un occhiata intorno ;)
Alla prossima
Da.B.

sabato 5 settembre 2015

...collaborazioni che ci piacciono

Salve a tutti e bentornati, o benvenuti...

Fra le tante attività in cui mi sono lanciato c'è anche una bella collaborazione, ovvero quella con Tommaso Schiuma. Noto nella nostra città per le sue poliedriche capacità che spaziano dalla falegnameria al design, Tommaso, assieme a Mariangela Lacalamita, è autore di questi simpatici oggettini noti come WOOOD... http://schiumapostdesign.com/woood-2/ La loro bottega la trovate in piazza San Francesco (Matera) nell'angolo in cui essa si congiunge con Piazza Sedile... e dai che ci siete passati davanti 1000 volte!
I Woood, personaggini di legno lavorati a mano, puoi personalizzarli o puoi scegliere tra il campionario dei soggetti che i due s'inventano di volta in volta. La collaborazione sta dunque in questo, la realizzazione di una linea speciale affidata a me. Quello che vedete nelle foto è il primo pezzo di una linea che io vorrei intitolare "Nerd Wood".
Trattasi più che altro di un esperimento, dove c'ho incastrato anche la tecnica della cartapesta, alterando un po' l'ordine naturale di questi oggetti che in genere non prevedono accessori tridimensionali. Non è un mistero che mi piacciono i fumetti, ed un po' tutto l'immaginario "nerd" (film cult, serie televisive, personaggi letterari, videogiochi, cartoni animati, ed ovviamente fumetti), perciò quando mi è stato dato spazio di provare a fare un woood secondo la mia ispirazione ho pensato subito ad un soggetto vintage ed attuale allo stesso tempo, un carachter famoso, ma in una versione particolare...



"Pronto commissario Gordon?"
L'avete riconosciuto? Certo che è Batman, ma non uno qualsiasi, è quello interpretato da Adam West nella famosa serie televisiva degli anni 60.

Un nuovo paladino veglia sulla capitale della cultura...
Ed in futuro altri eroi e beniamini faranno capolino nel mondo dei Woood, che ne dite? Avete proposte?
Bene, dunque al lavoro ed a presto.
P.S. Il logo "Nerd Woood" è giusto un idea, trattasi di un work in progress, perciò chissà cosa verrà fuori anche lì?


giovedì 20 agosto 2015

...cantami o Diva

Cari lettori occasionali,
                                     stavolta non ho lasciato passare un abisso dall'ultimo post, e quello di oggi aiuta a capire come mai sono stato assente per così tanto tempo nei mesi trascorsi.
Contattato in primavera, quand'ero in piena attività cartapestaia al servizio della Signora della Bruna, un'altra "divina" ha chiesto il mio servigio per dar lustro ed onore alla sua dimora, ovvero, CASA DIVAhttp://www.casadiva.eu/
Nel post di oggi pertanto, voglio raccontarvi, nel limite del possibile, di questa esperienza documentando allo stesso tempo nel mondo della rete i miei progressi professionali.
Sono lieto di dire che è stato lavoro davvero interessante e stimolante poiché sono state esercitate buona parte delle mie competenze, dalla pittura decorativa al fumetto, dalla grafica alla cartapesta; e che mi ha permesso di collaborare con alcune delle eccellenze professionali e culturali della città.
Il lavoro si è diviso in due parti: la decorazione della stanza e la realizzazione delle brochure. Senza dilungarmi troppo in chiacchiere posto un estratto delle foto fatte durante la lavorazione. Ahimè le foto sono di qualità "smartphone" quindi non ottime, ma rendono l'idea del processo di realizzazione e del punto di partenza.











Per chi ha l'occhio allenato noterà che lo stile delle decorazioni è palesemente ispirato ai vecchi carri della Bruna, in particolare ad uno dei maestri storici, da cui ho "rubato" alcuni decori per rendergli giustizia, ma che per preservarne la privacy non posso nominare. Soprattutto noterete che le foto non mostrano il prodotto finito, poiché è espressa volontà del committente mantenere un giusto alone di mistero sugli ambienti. Ed il mistero è il migliore alleato della curiosità, quindi se siete curiosi: http://www.casadiva.eu/la-festa/

Nella seconda parte del lavoro ho messo da parte colori, colle, pennelli e doppio metro, per impugnare matite, penne, pennarelli, tavoletta grafica e Photoshop. Sin da subito si è prospettata l'idea di raccontare delle storie da inserire all'interno delle brochure istituzionali, quelle storie che caratterizzano le suggestioni che il soggiorno a CASA DIVA offre.  Eccovene una, la storia di... http://www.casadiva.eu/la-stanza-di-famiglia/. Un bianco e nero sobrio, al quale ho voluto accompagnare i retini grigi che tanto caratterizzano il fumetto del passato; trasformando così quella suggestione in una sorta di ricordo ufficiale dell'esperienza.






Questo è quanto.
Vi invito per l'ennesima volta a dare un occhiata al sito della struttura suddetta ed a progettare, anche se siete di Matera (perché no), di trascorrere una notte in una delle otto camere (non per forza quella che ho decorato io, eh...), vivere la storia che essa contiene e poi tornare alle vostre vite, ancora pervasi di quella suggestione, per poi scoprire leggendo la brochure "Con chi hai dormito" .
A presto

Da.B.

domenica 2 agosto 2015

storie di vacche e conflitti familiari

Salve a tutti.
Agosto mi regala un po' di tregua, per questo approfitto per postare qualcosa che volevo pubblicare già tempo fa.
Come da post precedente, quest'anno è stato consacrato per la seconda volta al Carro della Bruna, almeno una prima metà: da gennaio a luglio.
Mentre la seconda parte dell'anno è dedicata al fumetto, che resta sempre il mio primo amore, e che scorre vivo dentro di me. Proprio in queste settimane ho terminato delle strisce, ma di questo non posso ancora dir nulla... C'è però da segnalare questa storia.

" Il bastone d' o Rumit... " scritta e disegnata interamente da me.
L'ho fatta per partecipare ad un concorso indetto dal Comune di Bella (PZ).

In pratica verso fine settembre dello scorso anno, incontrando i mitici Lavieri, alla presentazione del volume di Pino Oliva presso il palazzo Lanfranchi, ho appreso dell'esistenza di questo concorso e mi ci sono cimentato.
Verso fine ottobre leggo il bando, una storia col tema della transumanza, argomento assolutamente a me alieno, perciò un po' di difficoltà l'ho avuta, ma a farmi gola era soprattutto il premio. Così con l'aiuto di una cara amica, mi sono dato da fare con ricerche e studi sull'argomento. Il problema per me era: come posso io, che non conosco l'argomento, raccontare a delle persone che invece sanno molto più di me cos'è la transumanza, una storia credibile?
Non era indicato un limite di tavole, perciò tra me e me mi ero detto: << adesso faccio una storiellina così "en passant", e faccio la mia porca figura...>>  La storiellina è diventata un racconto di 14 tavole, ed ho dovuto darmi un limite, altrimenti avrei sforato parecchio i tempi di consegna. Insomma, la cosa mi aveva appassionato parecchio, soprattutto mi aveva preso bene il conflitto generazionale. Così è venuta fuori una fiaba per adulti, più che per ragazzi, o quantomeno per giovani uomini in cerca di se stessi.
Non dico nulla perché magari qualcuno la storia che segue oltre a sbirciarla vuole anche leggerla. Perciò buon divertimento.














P.S. Vi è piaciuta? A quelli della giuria del concorso si, tanto che poi mi hanno premiato, ed addirittura uno di loro mi ha poi commissionato delle illustrazioni. Un bel risultato dato che è il primo lavoro importante da autore solista; una buona palestra per il prossimo progetto.
Alla prossima.