lunedì 27 gennaio 2014

Le tre fasi del lavoro: fase uno, costruzione della pagina ed impostazione degli spazi, con particolare attenzione al volume delle nuvolette. Sono scarabocchi a cui spesso aggiungo delle foto come documentazione. Lo spazio delle vignette è definito quasi come nelle definitive, questione di millimetri. Lo reputo importante perché credo che il ritmo dipende tutto dalla scansione degli spazi, e poi dall'armonia dentro le vignette.
Dopo questa prima fase molto delicata e che mi ruba parecchio tempo, c'è la fase due. Stampo la pagina in dimensioni raddoppiate e con un piano luminoso artigianale disegno le matite su di un cartoncino liscio, da 220g circa. Sembra che ricalchi ma lo spessore del cartoncino non lo permette, e sarebbe stupido ricalcare pedissequamente gli scarabocchi. No, in questa fase: disegno, nel senso che reimposto gli spazi con la matita e con le squadrette costruisco le prospettive degli sfondi. Come noterete le nuvolette e le squadrature delle vignette sono realizzate con un pennarello celeste. Perché? Se dovessi sbagliare e cancellare non corro il rischio di eliminare le linee guida della composizione.

Ultima fase. Dopo la scansione, il lavoro è tutto gestito col Photoshop. Quindi livelli diversi per sfondi e piani del disegno, ripasso dettagliato ed accurato con la possibilità di zoommare sui dettagli, campiture in nero nette e definite ed "effetti speciali". E poi c'è la mia salvezza: "annulla". L'insicurezza cronica che mi caratterizza fa si che senza la possibilità di poter aggiustare o tornare indietro io rimanga paralizzato dalla paura di sbagliare; soprattutto se le matite sono venute bene come in questo caso.

Spero che il risultato finale vi piaccia. Mi piace parlarne perché spero sempre di essere d'aiuto o d'ispirazione per qualcuno così come sono d'ispirazione le interviste agli autori affermati.
Al prossimo post :)

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